Con il pacchetto dell’Ordinanza Stretto IV, dal 1° febbraio 2024, sono state introdotte nuove regole: l’indicazione obbligatoria per iscritto del paese di produzione del pane e dei prodotti da forno in vendita sfusi è al centro dell’attenzione. Il periodo di transizione scade alla fine di gennaio 2025, ora è il momento di verificare le informazioni in negozio.
L’obiettivo della revisione era, tra l’altro, quello di fornire ai consumatori, nella vendita sfusa, le stesse informazioni sul paese di produzione previste per l’acquisto di pane o di prodotti da forno preconfezionati. I beni durevoli non rientrano nel campo di applicazione della modifica. La vendita di tali prodotti deve continuare ad essere comunicata oralmente, su richiesta, riguardo il paese di produzione.
Stretto IV
Stretto IV ha portato alla modifica totale di 25 ordinanze. La PCS ha pubblicato sulla pagina online DBPP una guida all’interpretazione degli articoli rilevanti per il nostro settore. Per tutte le modifiche, il periodo transitorio si applica fino alla fine di gennaio 2025.
Benjamin Horand
Albero decisionale
Sono disponibili tre diversi modelli per comunicare il paese di produzione. Entro la fine del periodo transitorio (31 gennaio 2025) è opportuno individuare una modalità appropriata per ciascun prodotto e aggiornare di conseguenza l’indicazione del paese di produzione. La PCS ha elaborato un albero decisionale per i propri soci, che è disponibile sul portale DBPP (rubrica Service). In caso di domande, i soci possono rivolgersi all’unità specializzata MSSL & GQ (Benjamin Horand). La dichiarazione può essere fatta tramite affissione su tutto l’assortimento o singolarmente sul prezzo di vendita.
Opzione 1: Indicazione del paese di produzione
sulla base del diritto svizzero
L’unico fattore decisivo è il paese in cui gli ingredienti sono stati mescolati e sostanzialmente lavorati. L’origine dei singoli ingredienti non è rilevante. La semplice cottura di un impasto importato non è considerata una trasformazione sostanziale e non comporta un cambiamento del paese di produzione. Nella dichiarazione occorre tener presente, che un paese venga effettivamente menzionato. La PCS ha sviluppato un modello, per i suoi soci, per la dichiarazione all’ingresso del negozio o per il bancone, che può essere trovato sul portale DBPP (rubrica Service). L’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria ha pubblicato sul proprio sito web un elenco di domande frequenti sul nuovo obbligo di dichiarazione: bit.ly/domande-vendita-sfusa.
Il modello elaborato dalla PCS
per l’affissione – opzione 1.
Opzione 2: Swissness – utilizzo della croce svizzera
Se la produzione avviene in Svizzera e la maggior parte degli ingredienti utilizzati proviene dalla Svizzera, è possibile verificare se la ricetta contiene la percentuale minima di ingredienti svizzeri. Per ciascun ingrediente viene verificato il grado di autoapprovvigionamento e, mediante un calcolo, viene accertato che la formula contenga la quantità minima richiesta di materie prime svizzere. La designazione del paese di produzione avviene per mezzo di una croce svizzera, che viene posizionata, ad esempio, sui cartellini dei prezzi (simbolo non rappresentato come stemma). I cambiamenti nella disponibilità delle materie prime, dovuti ad esempio a scarsità o a variazioni stagionali, devono essere presi in considerazione e compensati nel calcolo specifico per prodotto. Ai fini dell’applicazione, per ogni partita, deve essere nota la percentuale di materie prime svizzere. L’uso della croce svizzera comporta un notevole onere amministrativo.
Opzione 3: Utilizzo del marchio Pane svizzero e/o panetteria fine svizzera
Oltre alla fase precedente, le percentuali di cereali rilevanti per il calcolo Swissness devono soddisfare almeno i requisiti di Suisse Garantie. Oltre ai requisiti di Swissness, è necessario rispettare anche il regolamento dell’Associazione Pane svizzero. Questo è disponibile all’indirizzo schweizerbrot.ch/markenlogo. Se le ricette soddisfano i requisiti, l’uso del logo può essere richiesto all’Associazione Pane svizzero.
Benjamin Horand
responsabile garanzia di qualità e sicurezza sul lavoro/sf