Durante il mese di agosto, numerosi giovani hanno sottoscritto un contratto di tirocinio. Anche nel settore della panetteria-pasticceria-confetteria e del commercio al dettaglio. Nell’intervista a Oscar Gonzalez, aggiunto al direttore della Divisione della formazione professionale (DFP), emerge una lieve ma costante flessione nel ramo del nostro settore.

Il nostro settore, come altri mestieri artigianali, soffre della mancanza di giovani leve. Come valuta la situazione in Svizzera?
La mancanza di personale qualificato è un sentimento generalmente comune e trasversale a tutta l’economia. Il tema è dunque importante quanto articolato. Per quanto riguarda la carenza di giovani leve è necessario tener conto di tre fattori: l’interessamento dei e delle giovani alla formazione professionale di base, ossia rispetto alle 130 /140 professioni che si possono apprendere in Ticino e alle oltre 220 in Svizzera; il ruolo importante delle aziende nella messa a disposizione di posti di apprendistato e di stage; e l’effetto demografico che vede un tendenziale e globale invecchiamento della popolazione.

Cosa offre la formazione professionale?
È importante lavorare con i e le giovani e con le loro famiglie per fornire informazioni e permettere loro di scoprire le molte opportunità che la formazione professionale offre sia nella proposta di apprendistati che in quella successiva all’ottenimento del diploma. Si tratta di un lavoro fondamentale che deve essere svolto coinvolgendo anche i genitori.

Perché è importante formare apprendisti nelle aziende?
Diventare un’azienda formatrice è certamente un impegno ma anche un investimento per il futuro sia dell’azienda che del settore. È vitale poter offrire, ai e alle giovani, stage e posti di apprendistato affinché i ragazzi e le ragazze possano accedere alla professione.

Com’è la situazione in Ticino?
In Ticino abitualmente sono circa 3000 i e le giovani che ogni anno terminano la quarta media, cifra che rappresenta la base delle giovani leve. Per contro, il Ticino necessita di circa 5000 - 6000 lavoratori l’anno per poter mantenere i ritmi di crescita economica evidenziati negli ultimi decenni. Risulta dunque evidente che, a prescindere dalle scelte dei e delle giovani, la struttura e la dinamica demografica mette già oggi pressione al sistema dal punto di vista della scarsità di personale.

Sulla base della sua esperienza, ha una ricetta per le aziende formatrici?
Oltre a offrire preziosi posti di apprendistato e di stage, le aziende formatrici con l’associazione di categoria devono mostrare la bellezza delle proprie professioni e le opportunità di crescita a ragazzi, ragazze e ai loro genitori; che nel processo di scelta hanno un ruolo importante. Per questo motivo da un paio di anni è attivo il progetto Millestrade, gestito dalla Divisione della formazione professionale con la collaborazione dell’Ufficio dell’orientamento scolastico e professionale.

Può fornire maggiori dettagli sul progetto Millestrade?
È un progetto voluto dalle Organizzazioni del mondo del lavoro, per il tramite della Commissione cantonale per la formazione professionale, e avallato dal Consiglio di Stato che ha lo scopo di avvicinare giovani e famiglie al mondo della formazione professionale, permettendo alle varie associazioni professionali di mettere in mostra le proprie professioni.
Millestrade è infatti una fiera delle professioni diffusa sul territorio che per tutto l’anno consente ai e alle giovani e ai loro genitori di toccare con mano le varie professioni e scoprirne le opportunità visitando le porte aperte dei centri di formazione aziendali, dei corsi interaziendali e i centri professionali, così come partecipando a eventi in presenza e online.

Quali sono i motivi per cui gli apprendisti abbandonano la loro formazione?
Piuttosto che di abbandono parlerei di cambiamento. Infatti, è bene precisare che gli scioglimenti di contratto di tirocinio raramente portano all’abbandono della formazione bensì, nella stragrande maggioranza dei casi, comportano un cambio di formazione o di professione.

Come vede la situazione nel nostro settore in Ticino?
Da un punto di vista globale, considerando tutti gli ambiti formativi, negli ultimi tre anni in Ticino siamo riusciti a stabilizzare il numero di giovani che scelgono la formazione professionale, arrestando la lieve flessione osservata nel decennio precedente. Va però detto che lo sguardo complessivo può differenziarsi parecchio da settore a settore: infatti, considerando l’arrivo di nuove professioni, si assiste a una ripartizione degli effettivi su più formazioni e quindi è inevitabile che settori anche storici vedano decrescere il numero di apprendisti e apprendiste. Nel vostro settore si registra, al pari di altri, una costante flessione sia nelle professioni di panettiere-pasticciere-confettiere che in quelle di impiegato /a di commercio al dettaglio nel ramo panetteria-confetteria.

Nel commercio al dettaglio, qual è la situazione attuale?
In generale, il settore del commercio al dettaglio – o vendita – è tra le dieci professioni più scelte dai e dalle giovani sia in Svizzera che in Ticino, e la situazione è relativamente stabile negli anni. Stiamo però parlando di una professione che ha 22 rami, uno dei quali inerente al vostro settore: impiegato /a di commercio al dettaglio ramo pasticceria-confetteria. Quest’ultima è una professione che in Ticino soffre di carenza di effettivi.

Qual è la causa del numero esiguo di apprendisti nella vendita e come si potrebbe risolvere?
L’esiguo numero degli impiegati e delle impiegate di commercio al dettaglio ramo pasticceria-confetteria va probabilmente ricercato su più fronti. Da un lato bisogna capire se vi sono dinamiche economiche settoriali che incidono sullo sviluppo e sull’attrattività della professione. Dall’altro lato è importante dare visibilità al settore e alla professione. A questo fine, il progetto Millestrade e l’offerta di stage diventano un ottimo strumento di promozione e informazione.

Intervista: Sandra Fogato

… legga il testo completo su «Panissimo» del 30 agosto 2024.

Oscar Gonzalez

Classe 1976, ha conseguito un Ph.D. in scienze economiche all’Università della Svizzera italiana. Nel corso della sua carriera professionale ha lavorato quale ricercatore e collaboratore scientifico all’Istituto di Ricerche Economiche (IRE) e successivamente all’Ufficio di statistica del Cantone Ticino (USTAT) come responsabile del settore economia. Dal 2018 è aggiunto al direttore della Divisione della formazione professionale del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport del Cantone Ticino.

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