(1958 – 2023)

A tratti può risultare imbarazzante dover parlare di chi non è più tra noi, particolarmente quando di mezzo c’è il medesimo mestiere. È proprio per questo che nel caso di Tullio Canonica questa forma di imbarazzo non mi crea nessun disturbo soprattutto per il fatto che le mie frequentazioni con lui sono state non numerose ma vestite di grande spessore umanistico. Questo è avvenuto particolarmente negli ultimi anni, quando Tullio si era affacciato di nuovo sulla scena imprenditoriale, accompagnato da un grande desiderio di rivincita particolarmente sostenuto dal dover dimostrare che oltre ai suoi errori c’erano di mezzo anche non poche forme di torto da lui subite accompagnate dal relativo sarcasmo. E rivincita fu. Riuscì a far ripartire un laboratorio da tempo inattivo dando lavoro a cinque dipendenti. Il sapere professionale gli ha permesso di continuare negli ultimi anni anche se la salute iniziava a farsi sempre più claudicante.

Gianni Rodari in un passaggio della sua poesia dedicata al pane così dice: «S’io facessi il fornaio vorrei cuocere un pane così grande da sfamare tutta, tutta la gente che non ha da mangiare.» Questa è forse la miglior espressione che descrive la straordinaria forma di generosità che ha sempre accompagnato Tullio Canonica.

Massimo Turuani, Presidente SMPPC

Era il 1988. Tullio Canonica (S) con in braccio la primogenita Gea, accanto ai genitori Margherita e Luciano Canonica. Seguono Sandra e Riccardo Steib e la moglie Elena.

Tullio Canonica (s) con Antonella, Riccardo e Giovanna Steib e le figlie Gea e Tina. Tullio Canonica era stato insignito del titolo di «Cavaliere del Buon Pane» dalla Confraternita ticinese dei Cavalieri del Buon Pane, durante i festeggiamenti del centenario della SMPPC a Bellinzona nel 2017.

Das könnte Sie auch interessieren

Valutazione aziendale dei panifici – base per le soluzioni di successione